Dalla cabina del suo camion, un enigmatico sassofonista di nome Parker viaggia attraverso la geografia selvaggia delle strade secondarie della Patagonia, sopportando i capricci di un vento onnipresente. Perso nell'immensità del paesaggio, affronta situazioni sconcertanti e ostili come lo scenario che lo circonda. Paola
Parker è immerso nell'originale tessuto discorsivo che fonde e confonde continuamente aspetti geografici con tratti umani o animali, creando un enorme affresco dove l'aneddotico e il descrittivo conferiscono al romanzo una dimensione realistica e fantastica allo stesso tempo.
I motivi e le immagini più ricorrenti sono quelli che rimandano a una assenza di confini: cielo e terra, costa e oceano, spazio e tempo, tutto si compenetra, tutto sembra diverso da sé. Il paesaggio assume sembianze animali: serpente, bestia preistorica, animale prono. Le città che visita favoriscono gli improbabili incontri con personaggi arcigni, stravaganti e indimenticabili. Nella solitudine della Patagonia, dove «di qui non c'è nessuno», si aggira un'umanità di avventurieri, giornalisti, zingari, cercatori d'oro, che forma un immenso, dinamico e curioso sfondo per la storia.
In queste distese desolate non mancano leggende, casi, superstizioni: storie di naufragi, misteriosi sottomarini, una tribù di antropofagi, astronavi, santi del popolo, miniere abbandonate. In mezzo a queste strade, dove tutti sembrano agire con una logica capricciosa, Parker si innamora di Maytén, cassiera di un vecchio e arrugginito luna park itinerante, le distese senza fine lasciano il posto agli spazi chiusi del Treno Fantasma, con la sua galleria di mostri di pezza.
Ma come si fa a tenere traccia di qualcuno in un mondo in cui il vento non smette mai di soffiare e dove le indicazioni per trovare un posto sono solo: «Continua ad andare dritto, il giovedì gira a sinistra e quando cala la notte gira ancora a sinistra, prima o poi troverai il mare»? Il paesaggio della Patagonia, così spesso ricreato dalla letteratura e dal cinema, acquista un aspetto nuovo, originalissimo, ma sempre perfettamente riconoscibile. Grazie alla magia delle parole, questo spazio viene reinventato, associandolo sia al carattere dei personaggi, sia alle loro improbabili vicende, avvolgendo l'intera storia in un'aura cosmica e trascendente. Uno splendido esordio, questo di Eduardo Valera, da non lasciarsi scappare.